Partiamo dalle origini:
nel 1992 il limite di IDROCARBURI consentito nei fanghi per NON DANNEGGIARE la SALUTE collettiva era stato di 50 mg per kg di sostanza secca
nel 2017 questo limite fu portato dalla giunta Maroni a a 10.000 mg per kg di sostanza secca (200 volte in più rispetto il valore soglia del 1992).
65 coraggiosi comuni del lodigiano e del pavese fecero ricorso al Tar che nel 2018 diede loro ragione.
Regione Lombardia fece ricorso al ricorso in parallelo allo sciopero delle ditte fanghiste di ritirare il dovuto. La soluzione alternativa individuata di stoccare i fanghi nel sito di Corteolona avrebbe dato autonomia sino a metà novembre
Di questi giorni l’inserimento nel Decreto Genova dell’art 41 che definisce il limite di idrocarburi nel fango NON essicato pari a 1000 mg per kg, che in termini di fango secco diventa 5.000 – 7.000 mg/kg (100 volte in più rispetto il valore soglia del 1992).
Contenti i fanghisti che riprenderanno presto la loro attività, analizzando loro stessi i fanghi da spandere nel terreno.
Meno contenti i comuni che hanno ripreso la lotta a tutela dei SALUTE pubblica in 59.
Ma soprattutto: è stato davvero un SUCCESSO ?